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Piccole schede di radio libere che oggi non ci sono più, tratte dal web e da segnalazioni giunte alla redazione di Broadcastitalia da parte vostra. Chiunque, proprietari, fondatori, collaboratori di radio libere nate nella seconda metà degli anni 70 volesse inviarci una microstoria della sua emittente, può farlo con una mail. Saremo felici di pubblicare tutte le vostre informazioni in questa pagina.
Se ci mandate la storia della vostra radio, non dimenticate elementi come, luogo di trasmissione, impianti, personaggi e programmi che voi ritenete importanti, Insomma fateci vivere almeno leggendo, la vostra avventura
Alcune delle schede sono tratte da www.radiojurassico.it
in questa pagina trovate notizie di:
RADIO MILANO INTERNATIONAL
Forse non tutti sanno che per un certo tempo RadioMilanoInternational fu veramente "International". Anni addietro l'emittente irradiava infatti i suoi programmi, oltre che in Fm stereo in Lombardia, anche in onde medie e corte per la gioia di tutti gli appassionati del DX, facendosi così ascoltare in Europa e oltre. Nel 1978 RMI utilizzava un'imponente antenna di 47m di altezza sita in località Zinasco Nuovo, nella zona del pavese e modulante sui 1490KHz . Negli anni successivi l'emittente trasmise con una certa regolarità su diverse frequenze internazionali, le più importanti delle quali furono i 1301KHz in onde medie (i piu' longevi), nonché i 7295 e gli 11565KHz in onde corte. La programmazione, questa era l'aspetto più curioso di questa inconsueta iniziativa, non era sempre identica a quella in Fm: spesso infatti tali frequenze portavano trasmissioni in lingua inglese di maggior respiro internazionale, per lo più curate dall'olandese WorldMusicRadio. Questa emissione parallela conobbe un periodo di vivace sviluppo agli inizi degli anni Ottanta: nel 1983 la radio inviava addirittura le cosiddette "QSL-Cards" a chiunque indirizzasse a Via Locatelli dettagliati rapporti di ricezione lontana. Si racconta che i programmi dell'emittente milanese furono captati in Russia e addirittura oltreoceano. Con il passare del tempo le emissioni di RMI in onde medie e corte si fecero sempre più irregolari fin quando, sul finire del decennio, RadioMilanoInternational abbandonò definitivamente questo servizio per concentrarsi sulla sola espansione nazionale in Fm.
RADIO MUSIC 100. Milano
La nascita risale ai primissimi anni della radiofonia privata, forse il 1976. Inizialmente la fx utilizzata era forse 97.2MHz. La primissima sede era situata in una pittoresca casa di ringhiera, che dava sulla più rustica delle vecchie corti del centro di Bollate. In seguito, con l'avvento del nuovo editore Rovelli, arrivarono i capitali. L'emittente si trasferì così in un ampio appartamento situato in un condominio della periferia bollatese, e la frequenza divenne 99.700. In questa fase RadioMusic iniziò a farsi notare nell'ambiente: programmazione valida, conduttori dallo stile decisamente professionale, ottima scelta musicale, bei jingles e un segnale in grado di imporre il prodotto. Fra i personaggi più in vista c'erano un tal Linus e un tal Alberto.... All'alba degli anni Ottanta RadioMusic, alla ricerca del definitivo salto di qualità, trasferì la propria sede a Milano. In quel periodo l'etere meneghino era sostanzialmente preda del duopolio RadioMilanoInternational / RadioStudio105. La rampante emittente bollatese, ben decisa ad imporsi quale "terza forza", non a caso scelse di ritoccare il proprio marchio in RadioMusic100, collocandosi così (anche simbolicamente) a metà strada fra le storiche frequenze 99 (RadioStudio105) e 101 (RadioMilanoInternational). Un particolare curioso: entrambe queste emittenti avevano sede nelle immediate adiacenze di Piazza della Repubblica. Fu forse frutto di una mera coincidenza, ma sta di fatto che RadioMusic100 scelse l'ultimo piano di un condomino in via Franchetti, a duecento metri in linea d'aria da entrambe le sue competitrici. Potrebbe essere infatti legittimo pensare che, in anni in cui la "sede in Repubblica" sanciva la "nobiltà" di una radio, il nuovo editore avesse deciso di sottolineare anche in questo modo le proprie ambizioni. Lo staff (che già prima del trasferimento aveva visto l'ingresso di Marco Galli, poi approdato a 105) si arricchì di personaggi di prima grandezza nella modulazione di frequenza milanese: Federico l'Olandese Volante, Pippo Ingrosso e Fausto Terenzi. L'antenna di emissione, situata sulla Torre Ferta (oggi il palazzo dell'I.T. lombardo), a due passi dalla stazione ferroviaria Garibaldi, emetteva un potentissimo segnale in grado di illuminare a perfezione Milano, l'hinterland, buona parte della Brianza e dell'est milanese, con propagazione anche verso il Varesotto e le Prealpi. Tutto sembrava girare per il meglio, insomma: ed in effetti va riconosciuto a RadioMusic100 di essere riuscita, almeno per un paio d'anni, ad inserirsi quale terza "scomodissima" interlocutrice nella battaglia di titani fra One-O-One e 105, fino ad allora praticamente prive di rivali. Verso il 1983 il bel meccanismo prese ad incrinarsi: molte delle voci di punta emigrarono; la programmazione iniziò a zoppicare ed il palinsesto a contrarsi. Molti serbano ancor vivo il ricordo della trasmissione d'addio: una non-stop protrattasi per tutta una mattinata, con gli ultimi quattro deejays superstiti intenti a dialogare in diretta con gli ascoltatori, delusi ed increduli per la fine della loro radio preferita. L'ultima voce in onda da RadioMusic100 fu quella di Linus, che disse più o meno testualmente "... Beh, questo è tutto; noi vi salutiamo! Dopo tutti questi anni RadioMusic100 scompare, e buon divertimento con RadioDeejay". Un attimo dopo per la prima volta nell'etere milanese risuonò lo storico jingle dell'emittente di Claudio Cecchetto, che di RadioMusic100 aveva acquistato sede, antenna e frequenza (appunto i 99.700 da Torre Ferta -oggi operativi da San Galdino-, che da quel momento sarebbero diventati i leggendari "Novantanovemilasettecento".
RADIO ANTENNA UNO. Bologna
Fu per lungo tempo una delle più popolari esperienze radiofoniche della regione. Nella prima metà degli anni Ottanta era costantemente in testa agli ascolti del giorno medio di Audiradio a Bologna e provincia. Nel capoluogo emiliano trasmetteva sui 101.9 da S. Luca e sui 102.4 da Monte Calvo. Visti i successi di ascolto cominciò presto un'espansione territoriale che portò A1 ad accendere nuovi impianti: uno dal Grattacielo di Ferrara sui 102MHz e uno da Monte Calderaro sugli 87.5MHz. Curioso fu il fatto che dopo l'espansione territoriale l'allora Rete105 si accorse che tra gli appuntamenti quotidiani di AntennaUno figurava uno spazio denominato "Discolancio", da tempo immemorabile già noto programma di punta del network milanese. Successivamente alla diffida da parte di 105 dall'utilizzo di quell'identificativo, il "Discolancio" di AntennaUno divenne "Discolaccio". Nella seconda metà degli anni Ottanta, A1 si dotò di un'altra strategica frequenza a Bologna: per un breve periodo furono addirittura quattro le fx utilizzate: 101.55MHz (acquistata da Radio Bologna International-SecondoCanale), 101.8, e infine 102.05 e 102.3 (da riposizionamento delle originarie 101.9 e 102.4). Fu così che Antenna Uno inaugurò la sua seconda rete: RadioBolognaBo, che andò ad occupare i 101.55 e 101.8MHz, con modulazione monofonica. La programmazione era prevalentemente dedicata alla più bella musica degli anni Sessanta. Il liscio, che fino ad allora aveva occupato il primo mattino di AntennaUno, si trasferì su BolognaBo. I programmi "parlati" erano dunque ridotti all'osso. L'idea di fondo si diceva fosse quella di spostare sulla seconda rete la pubblicità locale e i programmi di liscio, con lo scopo di potenziare ulteriormente AntennaUno, che a dire il vero stava soffrendo nelle fascie 8:00>9:30 del mattino e 19:00>20:00, entrambe appannaggio della musica d'orchestra. Questo durò circa un anno e mezzo, dopo il quale ebbe inizio il lento declino. RadioBolognaBo sospese le trasmissioni, cedendo le sue fx a GeminiOne (101.55, per inciso l'unica attuale frequenza cittadina di Rtl102.5) e a KissKissNetwork (101.8). Proprio in quegli anni lavoravano ad AntennaUno anche nomi di rilievo (Paolo Monesi, per esempio). Sfortunatamente la qualità della conduzione non sortì le aspettative sperate: AntennaUno vendette le frequenze della Romagna a ItaliaRadio (87.5MHz, ora di Capital) e a Rtl102.5, (i 102.00 ferraresi). Alla fine degli anni Ottanta AntennaUno era ormai mutata radicalmente: le voci storiche che avevano reso così popolare l'emittente se ne erano andate e i nuovi speaker, benché di indubbia professionalità, non sollevarono più di tanto gli ascolti. Sul finire dell'estate 1990 AntennaUno cessò di esistere, diventando RadioItaliaSoloMusica Italiana.
RADIO IN Roma
Insieme a Radio Luna fu tra i primi tentativi di network (nell' accezione di "syndication") in Italia. Similmente alla rete di Cicciolina (fu proprio a RadioLuna che la pornostar conobbe la prima notorietà grazie a un programma notturno decisamente spinto, almeno per i tempi), anche RadioIn si basò sull'invio di programmi preregistrati (su bobina) alle stazioni affiliate. La storia di RadioIn (e della "censita" RadioInn, che in realtà sono la stessa emittente) iniziò nel 1976, quando Maurizio Amici fondò RadioHanna, stazione fm con sede nella zona Aurelia. La direzione artistica era di Gigi Canali; tra le voci si ricordano quelle di Teo Bellia e Anna Pettinelli (all'epoca fidanzata di Amici). Il format era assolutamente innovativo: musica "top 40" con frequenti info e news sul traffico. Hanna era insomma l'antesignana di una hit-radio come la intendiamo oggi. Il successo della radio portò in seguito alla nuova denominazione RadioHannaIn. Trasmetteva sui 100,9MHz, poi divenuti 101 con l'attivazione di un potentissimo trasmettitore da 15,000 watt di provenienza americana. Era il secondo potentissimo segnale a Roma (il primo fu attivato sui 97MHz da RadioCentroElse-RadioTerminalRoma di Valmontone, poi ceduta a ItaliaRadio). Nel 1979/80, quando partì il circuito nazionale delle 100 RadioIn, la sede era una bellissima e attrezzatissima villa all'Eur, per la precisione in Viale dell'Esperanto 26. I mezzi tecnici a disposizione erano straordinari, e altrettanto lo erano gli animatori, il meglio dell'epoca: Bellia, Pettinelli, Pier Maria Bologna, Emilio Levi, Antonella Giampaoli e molti altri nomi noti, come ad esempio Milly Carlucci). La radio visse soltanto un anno o poco più a causa degli altissimi costi di gestione. Della radio sarebbe rimasta soltanto la frequenza romana, occupata da musica di vario tipo. A questo punto l'emittente venne acquisita da un altro proprietario, trasferita in Piazza del Parlamento (di fronte alla Camera dei Deputati) e rinominata RadioInMontecitorio, con un palinsesto generalista basato su musica di vario genere (ma sempre di qualità) e tanta informazione. Curiosità: nel 1981, prima dell'avvio delle trasmissioni ufficiali di InMontecitorio, venne trasmesso per oltre due mesi un nastro continuo della durata di un'ora con un messaggio del nuovo proprietario della radio che spiegava i motivi della chiusura del circuito nazionale e annunciava la partenza della nuova iniziativa. Alla fine del 1982 la radio fu venduta ad uno dei principali sponsor di allora, la termoidraulica e sanitaria di Antonio Valentini, i cui spot pubblicitari non sarebbero certo mancati in questi anni. La direzione artistica fu affidata ad Andrea Torre. Il format era quello classico di una radio musicale "giovanilista". Le voci erano più che note: Anna Maria Tulli, ora a Mediaset, lo stesso Torre, Miriam Fecchi, Marco3, Giorgio Iacoboni -tutti nomi ben noti a RadioRai. Gli ascolti erano purtroppo scarsi. Nel 1988 Valentini cedette in gestione l'emittente a Pier Maria Bologna, in passato direttore artistico della IN nazionale e già proprietario del circuito nazionale Tirradio (progetto quest'ultimo nato da una scissione di Tir-TopItaliaRadio e diffuso in tutta Italia via cassetta). Il popolare Corrado Mantoni durò invece per uno spazio brevissimo. La radio diventò TirradioIn, integrando la programmazione nazionale con produzioni locali. La sede era presso Tirradio, in Via Bazzoni (zona Prati-Mazzini). Nel 1988, a seguito della disattivazione e distruzione dell'impianto di trasmissione a Rocca di Papa, a causa del noto problema dell'inquinamento radioelettrico che causò la disattivazione del 70% delle emittenti romane, Bologna mollò la gestione. Valentini riprese in mano la radio e riuscì dopo qualche mese a ripristinare l'ottimo segnale sui 101 in località San Silvestro (Monte Pozio Catone) e a partire con una nuova programmazione autoprodotta, il cui centro di produzione era presso un garage attiguo alla sua abitazione, in zona Montesacro. Primo direttore artistico di questa ulteriore fase fu Roberto Brandolini, a cui sarebbe subentrato Maurizio Amadio. La radio visse momenti alterni di notorietà e successo, con un format generalista sotto lo slogan "musica e parole". Le trasmissioni cessarono nella seconda metà del 1998 quando avvenne la cessione completa (inclusa tutta la rete di impianti accesi nel Lazio tra il 1993 e il 1997) al Gruppo L'Espresso. Il 101 ripete oggi RadioDeejay
RADIO ANTENNA MUSICA. Roma
Sorta il giorno 11 luglio 1975, seconda emittente capitolina, trasmetteva da uno studio non certo dei più ampi ma certamente fra i più attrezzati, sito all'ottavo piano dell'Hotel Hilton, postazione di emissione di molte stazioni radiotelevisive della capitale (Monte Mario). I responsabili, nonché fondatori di R.A.M. erano due giovani, noti per la forte costanza e -per quei tempi- professionalità; si chiamavano Emilio Levi e Luigi della Porta, grandi appassionati di radiofonia che riuscirono ben presto a portare la loro emittente a indici di ascolto altissimi, soprattutto fra i giovani. RadioAntennaMusica era specializzata principalmente in musica rock e soul, senza disdegnare la buona musica italiana, ma solo la più raffinata. Una curiosità: a seguito di una decisamente peculiare scelta editoriale, l'emittente aveva "abolito" il contatto telefonico, relazionandosi con gli ascoltatori esclusivamente via posta. Agli albori, RadioAntennaMusica si avvaleva della collaborazione di dieci conduttori, che intrattenevano i romani all'ascolto durante tutto l'arco della giornata. La frequenza su cui modulava era 102MHz. La potenza di emissione era di dieci watt, potenza che oggi ci fa sorridere ma che venticinque anni fa consentiva a R.A.M. di coprire con il suo segnale l'intera città. In seguito, con il selvaggio sviluppo della radiofonia, l'emittente passò a mille watt
RADIO TELE EXPRESS Lucca
Emittente radiofonica di Castelvecchio Pascoli (LU) con sede al Ciocco. Nacque nel 1975 come una delle prime esperienze radiofoniche della regione. Se non siamo in grado con certezza di poter far risalire la proprietà dell'emittente al gruppo imprenditoriale Marcucci, creatore della società di ripetizioni televisive estere S.I.T.-Società Impianti Tv, certo è che RadioTeleExpress, che modulava sugli 87.5 e 100MHz per la Toscana, condivideva con la società Marcuccci la sede del Ciocco e occupava con la sua programmazione le ore di monoscopio sulla rete di ripetitori S.I.T. non dedicata ai programmi esteri, e che si chiamava TeleNordMilano in Lombardia, TelExpress in Emilia Romagna, TeleSanMarco in Veneto, TeleRadioExpress (poi TeleCiocco) in Toscana, TeleUrbe nel Lazio e TeleStudio50 in Campania e che divenne, qualche anno più avanti, Elefante. La programmazione era quasi esclusivamente musicale, con ridottissima conduzione. I numeri di telefono, che insistentemente venivano ripetuti da una voce maschile nel corso della programmazione per mettersi in contatto con la radio e sottoporre la propria richiesta musicale, erano: 0583/73.221 e 0583/73.291. Attualmente non ci è noto l'anno di chiusura attività, riconducibile forse alla fine degli anni Settanta.
RADIO VENEZIA SPERIMENTALE.
Nacque intorno al 1978 nell'isola della Giudecca dall'entusiasmo di un gruppo di amici. Alcuni lavoravano nell'Ostello della Gioventù. La sua sede era in un piccolo negozio in disuso. Si trattava di una stazione che proponeva molta musica, dediche, richieste e telefonate in diretta. Trasmetteva sui 94.25MHz (Giudecca) e sui 96.7MHZ (tutta la città) dalle 8 alle 24, con qualche notturno in diretta. La mattina era principalmente riservata a dediche e richieste in compagnia di Roberto o Mauro, oppure di Vittorio, Leda o "nonno" Gino, che proponevano musica veneziana. Il pomeriggio alle 14:00 andava in onda "Il resto è musica", programma di novità discografiche con la conduzione di Fabio. Alle 15:00 c'era un programma di cantautori con Marco Scarpa. Alle 16:00 le dediche con "il Bibi". Alle 17:00 trasmettevano alternati Susy o Davide [il nostro collaboratore che ci scrive questo intervento]. Alle 18:30 andava spesso in onda una selezione di musica non stop, oppure il revival con Giampaolo e Stefano o la discomusic con Maurizio. Il venerdì alle 19:30 un altro Maurizio proponeva la musica operistica. La sera Renato e Franco proponevano il jazz;. Massimo, Bianca e Raoul proponevano rock; Mauro musica più commerciale. La radio chiuse i battenti intorno al 1981.
RADIO DIFFUSIONE FOLLONICA
Nel mese di settembre del 1977, Biagio Russo e Giorgio Ghini, allora studenti dell’ultimo anno dell’istituto tecnico commerciale, decisero di mettere su una radio, con pochi soldi ma tanta volontà. In poco tempo coinvolsero nel loro progetto altre persone e giovani di allora, anche perché avevano bisogno di finanziamenti per poter acquistare i primi impianti. Fu costituita così una cooperativa dal nome “L’informazione Democratica”.
Lo statuto prevedeva la possibilità di trasmettere via etere e di divulgare pubblicazioni su carta stampata liberamente senza alcun legame politico e ideologico. Il nome della radio abitando a Follonica in provincia di Grosseto fu scelto in Radio Diffusione Follonica, la prima frequenza era 93,00 mhz .
La prima sede fu aperta in via Dante in una piccola stanza di tre metri per tre.
Le apparecchiature erano in gran parte prestate dai soci della cooperativa, smontando gli impianti hi-fi di casa, cosi’ come i dischi ai quali si aggiunsero molte donazioni da parte dei primi ascoltatori.
Il primo trasmettitore era un autocostruito da 100 watts, mentre l’antenna una collineare a 4 dipoli montata sul terrazzo condominiale dello stabile, un palazzo di 11 piani.
Le prime prove di trasmissione il 2 settembre 1977 diedero risultati molto positivi, anche se in molti, soprattutto quelli che abitavano nei paraggi lamentavano, con ragione, che il nostro segnale disturbava le trasmissioni tv, ma d'altronde il trasmettitore emetteva notevoli spurie.
Le prime trasmissioni regolari iniziarono 19 settembre 1977.
Nel primo palinsesto i programmi iniziavano alle ore 8,00 di mattina con un contenitore che comprendeva musica, oroscopo, almanacco, notizie flash, meteo, un notiziario centrale alle ore 12.00 condotto dal mitico Alfeo Chirici, corrispondente del quotidiano “il Tirreno”. Nel pomeriggio programmi dedica, programmi specializzati di musica a tema, giochi e anche programmi di poesia e prosa.. Chiusura delle trasmissioni alle ore 19,00 con il classico fischio fino alla mattina seguente.
Il programma più seguito era certamente il notiziario. Tutte le radio di Follonica erano sintonizzate su di noi, bastava solo camminare per strada per sentire solo la voce di Alfeo che usciva da finestre e negozi. Questo perché si era inventato uno stile suo,del tutto nuovo. Non quindi la solita voce impostata che leggeva notizie, ma sembrava quasi uno di famiglia oppure un amico incontrato per strada che raccontava i fatti accaduti nella giornata con tanto di personale commento condito dal tipico dialetto maremmano. In poco tempo guadagnammo la fiducia dei nostri ascoltatori, che ci ricompensavano mandandoci dolci e torte fatte in casa. Se l’ascolto era alle stelle anche la pubblicità andava bene , e nell’arco di 2 anni potemmo cambiare sede. Ci trasferimmo in una palazzina adibita un tempo a centrale elettrica, di 2 piani nella zona ex Ilva. 2 studi di trasmissione, uno dei quali diviso fra regia e sala speakers, e poi aggiungemmo un terzo studio per le registrazioni.
Decidemmo di mettere su un ponte radio sul monte Calvo a Gavorrano e il tecnico ci consigliò di cambiare frequenza perche troppo vicina a quella della Rai. La frequenza di studio quella dei 93,00mhz divento 92,50mhz e quella del ponte radio 94,60mhz e adottammo la stereofonia e le trasmissioni coprivano le 24 ore.
Era cambiato tutto raggiungevamo distanze mai sperate, lo staff si rafforzò con uscite e nuove entrate, anche perché nell’estate del 79 a Follonica venne costituita una nuova radio “Radio Onda Azzurra” e alcuni di noi preferirono migrare.
I pezzi forti della radio diventarono: Roberta Gentilini, purtroppo poi scomparsa a seguito di un incidente stradale, Mario Mainetto, Paolo Agostini, Roberto Gacci, Monica Nesi, Liliana Marrini, Laura Bencini, Luca Bani e altri.
La pubblicità aumentò cosi’ decidemmo di non fare tutto in casa ma di avvalerci di una concessionaria esterna lo studio “AP Pubblicità”. Tutto andava ottimamente, e la nostra radio era la più ascoltata nel comprensorio. Eravamo poi un gruppo cosi’ unito, che la sede della radio diventò un po’ la nostra seconda casa. Li trascorrevamo gran parte della nostra giornata. Molti sarebbero gli aneddoti da raccontare da quando per errore veniva lasciato il microfono aperto, e quindi di conseguenza andava in diretta tutto il fuori onda, a quando da solo dovevi condurre un programma sia in voce che in regia e per ovviare a impellenti necessita fisiche, sceglievi un disco di maggior durata nella speranza di poter rientrare far tutto prima che quello finisse. Magari invece il disco si incantava anche e allora era veramente un casino. Una volta dopo il notiziario, doveva andare in onda una rubrica registrata in cassetta di erboristeria. Ad Alfeo, che restava solo in studio e non era affatto pratico della regia, fu detto che al termine doveva solo abbassare il cursore del suo microfono, alzare quello del lettore di cassette e quindi togliere la pausa. Questo è quello che andò in onda: “Alfeo vi saluta, e vi lascia, vi lascia, vi lascia (questa ripetizione perché non riusciva a fare quello che gli era stato detto) vi lascia con l’erborista”. 2 minuti di silenzio e poi: “Sentiamo cosa ci dice l’erborista” altri 2 minuti di silenzio e poi lo sbotto finale: “E l’erborista non dice proprio una bella sega” poi prese e se ne andò. Quindi corsa tremenda di uno di noi per porre rimedio ,far partire finalmente la cassetta e dare cosi’ voce all’erborista. E’ stato un periodo bellissimo fino a quando ungiorno, ci siamo resi conto che eravamo cresciuti, non eravamo più ragazzi ma tutti avevamo un lavoro e una famiglia a cui pensare e di conseguenza sempre meno tempo da dedicare alla radio. Nel 96 Avemmo problemi con Escopost, un giorno si presentarono nei nostri studi , e siccome non avevamo spedito in tempo i fogli del censimento delle frequenze, (la famosa legge Mammi’) ci fecero chiudere per circa un mese e avemmo anche delle grane legali, con forti esborsi finanziari. Decidemmo allora, anche per contenere i costi, di non fare più la radio parlata ma di continuare solo con selezioni musicali, notiziario e pubblicità. Tanto però era oramai radicato il contatto tra noi speakers e gli ascoltatori e la cosa non funzionò. L’ascolto si abbassò radicalmente e di conseguenza anche la pubblicità. Nel 98 decidemmo allora di chiudere, con un grosso nodo in gola, come quando ad un bambino togli il giocattolo più bello, la radio e di vendere le frequenze.
RADIO STUDIO 105 -Napoli
Come nasce Radio Kemonia
Nel 1984, in una località vicino Napoli, nasceva Radio Studio 105, grazie alla passione di alcuni amici riuniti dalla mente geniale ed imprenditoriale di Claudio Rocca, esperto in telecomunicazioni. Erano gli anni 80, anni d’oro per la radiofonia locale, anni in cui bastavano piccoli investimenti per realizzare progetti ambiziosi.
Studio 105 nasceva in stereofonia battendo sui tempi emittenti radiofoniche molto più conosciute a livello regionale.
Da sempre lo scopo principale della radio locale è stato quello di aprire le porte dell’etere ad appassionati dj e speaker di livello dilettantistico; prezioso è stato nel 1985 l’incontro con Enzo Ferrara ed utilissima la collaborazione di suo cugino Flavio; insieme si sono gettate le basi di un progetto più ambizioso dando vita nell’estate 1986 a Radio Kemonia, un nome unico, curioso e al tempo stesso sbarazzino, frutto di un’attenta ricerca di marketing: un nome così originale da entrare subito prepotentemente nella mente degli ascoltatori di tutte le età.
Kemonia cresce ogni giorno, ma l’incontro determinante, il più importante, avviene nella primavera 1987, quando entra in collaborazione Salvatore Esposito; tenace, preparatissimo, appassionato di musica di alta qualità, porta innovazioni nel palinsesto dirigendo l’ascolto dell’emittente verso un pubblico più eterogeneo e musicalmente più preparato. Ma nel 1990 a causa di una legge assurda ed ingiusta, la legge Mammi',Radio Kemonia sospende le trasmissioni in attesa di un quadro legislativo più chiaro.
La passione per la radiofonia, da parte di Claudio Rocca e Salvatore Esposito non si è mai spenta del tutto, anzi, con l’avvento delle nuove tecnologie informatiche, Claudio Rocca riavvia nel 1994 lo sviluppo di un’emittente radio in chiave informatizzata,ma solo nel 2005,grazie ancora una volta alla mente attiva ed informata sulle nuove tecnologie di Salvatore Esposito, finalmente si realizza un progetto antico teso alla realizzazione di una web radio, un’emittente in grado di poter entrare nelle case di tutto il mondo. (www.radiokemonia.it)
RADIO VERBANIA 101
Ho scoperto per caso il vostro sito navigando sulla rete... ed è stato come fare un viaggio nel tempo!!
Avevo trent'anni di meno e molti capelli in più, ma l'entusiasmo ho cercato di mantenerlo e forse ci sono riuscito visto che bene o male dalle radio libere ero partito a 16 anni e ad una radio ho finito per tornare.
Vi segnalo l'esistenza di una radio che purtroppo non trovo in nessun elenco di quelli che si possono reperire on-line: si tratta di Radio Verbania 101.
Fu attiva dal 1975 al 1980 a Verbania sul Lago Maggiore, trasmetteva sui 101 MHz e credo sia stata una delle prime radio libere a trasmettere in Italia. Io ci lavorai dal ''76 fino alla chiusura. Nacque per opera di un gruppo di persone che militavano nell'area politica di quella che allora si chiamava "nuova sinistra". Si definiva, come si usava dire allora, "radio democratica" per distinguersi dalle radio commerciali. La programmazione era basta sulla musica (rigorosamente non commerciale, qualunque cosa ciò volesse significare), su varie rubriche di (manco a dirlo) contro-informazione e su spazi autogestiti da associazioni di vario tipo. Radio Verbania 101 si definiva "supplemento radio diffuso" del mensile edito dalla cooperativa che l'aveva promossa. Comiciò le trasmissioni in una soffitta, poi si trasferì in una località sulle alture sopra Verbania e quindi tornò nel centro storico in un monolocale in cui si riuscì a ricavare due studi e una micro redazione (miracoli dell'arte di arrangiarsi!!).
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